Da domani, mercoledì 1 aprile 2020, sarà possibile richiedere sul sito dell’Inps una serie di prestazioni legate all’emergenza per il Covid-19, dal bonus di 600 euro per i lavoratori autonomi a quello per pagare la babysitter in caso ci siano dei ragazzi fino a 12 anni a casa.
Ma mentre una parte dei sostegni attesi pare concretizzarsi, si materializzano anche le difficoltà operative per ottenerli. Problemi legati in buona parte al fatto che molte delle misure passano per lo stesso canale, ovvero l’Inps. L’istituto sta lavorando a testa bassa, ma inevitabilmente in queste ore si segnalano momenti di sovraccarico e di mancato accesso al sito, come segnalato dal Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro.
E si può prevedere che domani sul fronte informatico la situazione resti complicata. Gli stessi consulenti del lavoro segnalano che i vari passaggi previsti per l’erogazione della Cassa integrazione ordinaria – nonostante la semplificazione delle procedure – non permetterà di farla arrivare agli interessanti il prossimo 15 aprile, come era stato previsto.
C’è però una notizia positiva: è stato firmato ieri notte il protocollo con imprese, sindacati e sistema bancario per l’anticipo delle somme ai lavoratori tramite gli istituti di credito. Il dossier è stato al centro di una riunione in videoconferenza con Nunzia Catalfo, ministro del Lavoro. E buone notizie si profilano anche per i lavoratori autonomi, commercianti e artigiani: il viceministro dell’Economia Misiani ha confermato che il bonus a loro riservato sarà confermato ad aprile ed incrementato. L’indennità dovrebbe passare da 600 a 800 euro, ma con qualche forma di selettività legata alle perdite subite dagli interessati nella propria attività economica.
È già possibile richiedere la cassa integrazione ordinaria e quella in deroga con la causale “Covid 19”. Per la Cig ordinaria e l’assegno ordinario non sarà necessario dimostrare la non imputabilità e la temporaneità dell’evento né comunicare la data di ripresa della normale attività. Non sarà richiesta alcuna relazione tecnica e, per l’assegno ordinario, non sarà necessario compilare la scheda causale. Queste prestazioni potranno avere la durata massima di 9 settimane per periodi che vanno dal 23 febbraio al 31 agosto 2020. I lavoratori interessati devono essere già dipendenti dell’azienda alla data del 23 febbraio 2020. Per la cassa in deroga servono intese a livello regionale che sono state quasi tutte raggiunte.
Sono quasi cinque milioni le Partite Iva interessate dal bonus di 600 euro per il quale il governo ha reso disponibili poco meno di tre miliardi di euro. Oltre a commercianti, artigiani e collaboratori, inscritti alle gestioni speciali dell’Inps oppure alla gestione separata, l’indennità riguarda altre categorie tra cui stagionali del turismo, lavoratori agricoli a tempo determinato e lavoratori dello spettacolo. La domanda potrà essere presentata a partire da domani con la procedura disponibile sul sito dell’Inps. Non ci sarà un vero e proprio click day, nel senso che sarà possibile accedere e fare la richiesta anche nei giorni successivi; è vero però che le risorse totali sono limitate. Necessarie le credenziali Inps oppure lo Spid o la Carta di identità elettronica.
Per le indennità dei professionisti iscritti alle Casse previdenziali autonome verranno usati 200 dei 300 milioni stanziati per il cosiddetto “reddito di ultima istanza”. A erogarle saranno gli stessi enti, che poi saranno rimborsati dallo Stato. Le domande si potranno presentare alla Cassa di appartenenza a partire sempre da domani e fino alla fine del mese: si dovrà autocertificare di non percepire altre forme di sussidio, nemmeno il reddito di cittadinanza. Il beneficio spetta fino a 35mila euro di reddito e tra i 35mila e 50mila in caso di perdita di almeno il 33% del reddito nel primo trimestre 2020 rispetto al 2019 oppure di chiusura della partita Iva tra il 23 febbraio e il 31 marzo 2020. Anche su questi punti varrà l’autocertificazione, che poi sarà verificata dall’ente.
Si trova già sul sito del ministero dell’Economia e delle Finanze il modulo per la richiesta della sospensione fino a 18 mesi delle rate del mutuo. Questa possibilità che in precedenza riguardava i lavoratori dipendenti è stata estesa a autonomi e professionisti che abbiano avuto un calo del fatturato del 33 per cento rispetto all’ultimo trimestre del 2019. Inoltre non sarà più richiesta la presentazione dell’indicatore di situazione economica Isee e la domanda potrà essere ripresentata anche da chi ha già fruito della sospensione e ha ripreso a pagare da almeno 3 mesi. Il Mef ha fatto sapere che per velocizzare ulteriormente le procedure sarà possibile compilare il modulo direttamente online e poi inviarlo secondo le modalità indicate da ciascuna delle banche interessate.
La misura forse di più facile attuazione è il congedo retribuito al 50 per cento per i genitori con figli fino a 12 anni: si innesta infatti sul congedo ordinario (che prevede però solo il 30 per cento della retribuzione). Il congedo spetta per un massimo di 12 giorni aggiuntivi rispetto ai 3 ordinari. Molti degli interessati hanno già presentato le domande e iniziato a fruire del beneficio attraverso il canale normale. Da ieri però è disponibile la nuova procedura specifica, con causale “Covid 19”, che permette la richiesta specifica del congedo anche in situazioni particolari, ad esempio se sono stati già esauriti i giorni di congedo ordinario, oppure per figli di età compresa tra i 12 e i 16 anni (ma in questo caso non è prevista retribuzione). La domanda potrà essere retroattiva, ma per periodi non precedenti al 5 marzo.
In alternativa alla richiesta di congedo è possibile chiedere il bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting, che spetta a dipendenti privati e autonomi e può arrivare a 600 euro (1.000 per medici infermieri e personale della sicurezza). Il bonus viene però erogato tramite il “Libretto Famiglia”, documento che ha sostituito i vecchi voucher per lavoro occasionale. La domanda potrà essere presentata con tre modalità diverse: online, utilizzando l’apposito servizio telematico “Bonus servizi di baby-sitting” con le credenziali Inps, oppure Spid o carta identità elettronica o carta nazionale dei servizi; tramite il Contact center integrato, chiamando il numero verde 803 164; o ancora tramite i Patronati. La procedura sarà disponibile da domani.