Ieri a Sant’Agnello la cerimonia funebre per Giosuè Sorrentino, il marittimo 35enne trovato morto domenica mattina nella stiva della petroliera Bianca Amoretti in rada a Malacocco, nei pressi di Venezia. Centinaia di persone, tra parenti ed amici, si sono stretti ai genitori ed ai fratelli del giovane per testimoniare la vicinanza per un lutto tanto grave ed improvviso.
Ma gli stessi genitori di Giosuè, così come gli altri parenti e gli amici, hanno ora bisogno di capire da chi o da cosa sia stata determinata la tragedia. Ormai è certo che il 35enne è morto a causa del profondo taglio alla gola provocato dalla fresa rinvenuta insanguinata accanto al cadavere. Però gli inquirenti ritengono che proprio sulla nave possano trovare le risposte ai quesiti ancora senza risposta in merito al decesso del giovane marittimo della costiera.
Per questo motivo oggi gli uomini della squadra mobile e quelli della polizia scientifica di Venezia hanno effettuato un nuovo sopralluogo a bordo della petroliera. Dalle prime luci dell’alba e fino alle 15 hanno cercato elementi utili alle indagini. Per ora non sono stati diffusi i dettagli relativi alle verifiche effettuate. Nelle prossime ore se ne dovrebbe sapere di più.
Nel frattempo i venti uomini dell’equipaggio, nonostante siano già stati ascoltati riguardo le ultime ore di vita di Giosuè Sorrentino, restano a disposizione degli inquirenti, mentre la Bianca Amoretti è ancora sotto sequestro ormeggiata presso la raffineria Eni di Porto Marghera.